Il segreto del sentirsi appagati
Durante le Olimpiadi di quest’anno, un popolare programma di notizie americano ha invitato Dominique Dawes, una ex ginnasta medaglia d'oro, per discutere sulle pressioni nello sport. Le sono state poste domande sulla pressione della competizione, su come fare a rimanere concentrati e calmi mentre si gareggia per l'oro. L’intervistatore voleva sapere cosa facevano Dominique e le altre ginnaste per vincere. Qual era il loro segreto per la vittoria?
La risposta di Dominique non è stata quello che ci si aspettava. "Ho sempre una preghiera nella mia testa", dice, "Io posso ogni cosa in Cristo che mi fortifica."
Stephen Curry è considerato il più grande tiratore da 3 punti nella storia della NBA. Come ci riesce? Qual è il suo segreto? Basta guardare le sue scarpe.
“I can do all things…” (Io posso ogni cosa)
Filippesi 4:13 è diventato un po' uno slogan all'interno della chiesa. Nel 2014 è stato condiviso oltre 600.000 volte su Twitter dai cristiani di tutto il mondo, quasi 3 volte di più dei successivi versi più popolari. E' diventato un verso sulla vittoria e sulla conquista, sul superamento delle difficoltà per ottenere ciò che si vuole veramente.
Ma è proprio questo che aveva in mente Paolo quando scrisse queste parole? Voleva incoraggiare gli atleti cristiani per vincere l'oro se hanno fiducia in Gesù? O intendeva dire che potete ottenere quel nuovo lavoro, segnare un gol, correre una maratona, avere una nuova fidanzata, o compiere qualsiasi altra cosa a cui aspirate e che sembra impossibile da raggiungere?
Penso proprio di no. Ma non importa quello che penso io. Vediamo lo slogan, ma nel suo contesto.
“10 Ho avuto una grande gioia nel Signore, perché finalmente avete rinnovato le vostre cure per me; ci pensavate sì, ma vi mancava l'opportunità. 11 Non lo dico perché mi trovi nel bisogno, poiché io ho imparato ad accontentarmi dello stato in cui mi trovo. 12 So vivere nella povertà e anche nell'abbondanza; in tutto e per tutto ho imparato a essere saziato e ad aver fame; a essere nell'abbondanza e nell'indigenza. 13 Io posso ogni cosa in colui che mi fortifica.”
Voglio iniziare guardando al versetto 13, e andare a ritroso nel testo per cercare di capire cosa intendeva Paolo mentre scriveva queste famose parole.
"Io posso ogni cosa in colui che mi fortifica."
A prima vista, questo verso può certamente alludere a una persona ottimista che sente di poter conquistare il mondo. Posso ottenere quel lavoro, posso vincere quel trofeo, posso superare il mio esame, posso fare tutto quello che voglio perché Gesù mi dà la forza. Se il creatore dell'universo è la mia forza, allora niente mi può fermare. Ma è questo ciò che vuol dire Paolo quando scrive "ogni cosa"?
Per capire meglio, dobbiamo guardare il versetto 12.
“So vivere nella povertà e anche nell'abbondanza; in tutto e per tutto ho imparato a essere saziato e ad aver fame; a essere nell'abbondanza e nell'indigenza.”
Paolo aveva sperimentato tutto questo. Non possiamo trovare qualcuno che ha vissuto più contrasti, più alti e bassi nella vita di Paolo. E' stato innalzato e abbassato. Ha avuto tanto e non ha avuto niente. La vita di Paolo era una vita di contrasti.
Un giorno è solo, senza denaro o cibo, e quello successivo è accolto da una famiglia benestante e pranza al loro tavolo. Un giorno c'è una rivolta, il giorno dopo un risveglio. Paolo ha iniziato da uomo agiato considerato da tutti un astro nascente, il prossimo grande leader, ma è finito per non contare niente. Agli occhi del mondo, era un nessuno.
Quindi, quando sentite la frase di Paolo, "Io posso ogni cosa..." dovete tenere in mente tutta la storia. Dovete pensare a Paolo non solo mentre gusta una bella bistecca a casa di Lidia (una ricca mercante di Filippi) o scaccia i demoni e predica fino a quando un risveglio avviene in una città. Dovete anche tenere in mente i lividi e le ossa rotte a causa delle pietre che sono state scagliate contro di lui, o la carne strappata dalla sua schiena dopo essere stato flagellato. L’ "OGNI COSA" nel versetto 13 non parla solo delle vittorie della vita, ma anche delle più grandi difficoltà della vita.
“So vivere nella povertà e anche nell'abbondanza; in tutto e per tutto ho imparato a essere saziato e ad aver fame; a essere nell'abbondanza e nell'indigenza. Io posso OGNI COSA (tutto questo) in colui che mi fortifica.”
Filippesi 4:13 non riguarda l’inseguire i vostri sogni. Non riguarda Gesù che vi dà la forza di fare quello che volete. Questo non è lo scopo di Paolo nello scrivere quello che ha scritto. Questo verso riguarda possedere un’incrollabile speranza, sicurezza e gioia, non importa cosa accade nella vita. Guardate il versetto 11.
“Non lo dico perché mi trovi nel bisogno, poiché io ho imparato ad accontentarmi dello stato in cui mi trovo.”
Il versetto 11 ci aiuta a vedere le cose ancora più chiaramente. Ciò che Paolo sta dicendo in questi versi è questo. "Ho imparato a essere appagato, o soddisfatto, quando tutto sta andando benissimo, e ho imparato a essere appagato quando tutto sta cadendo a pezzi. Attraverso la potenza di Cristo, sono soddisfatto in entrambe le situazioni."
Ecco la realtà. Noi brontoliamo e ci lamentiamo sempre. In ogni momento, c'è sempre qualcosa nella vostra vita che vorreste cambiare. Potrebbe essere la vostra situazione finanziaria, la salute, il rapporto con la vostra famiglia, il vostro lavoro, o anche i vostri doni naturali o abilità. Potrebbe essere qualsiasi cosa.
"Vorrei poter essere un cantante migliore. Vorrei avere più soldi per comprare un’auto più bella. Vorrei vivere più vicino alla mia famiglia. Vorrei avere più amici. Vorrei che i miei figli si comportassero meglio. Vorrei che il mio pastore insegnasse meglio la Bibbia. Vorrei avere un lavoro diverso ... Vorrei non stare per morire di cancro".
Tutti noi avremo desideri insoddisfatti e disgrazie indesiderate. La domanda è: cosa ci farete? Vivrete frustrati e depressi, desiderando di avere una vita migliore? Accetterete amaramente la vostra realtà nella speranza che le cose un giorno cambieranno? Sacrificherete tutto per ottenere "una cosa" che pensate vi renderà davvero felici? Maledirete Dio e abbandonerete la chiesa, sperando che da soli la vita migliorerà?
Allora, qual è il segreto? Come possiamo, come Paolo, essere appagati o soddisfatti, al di là di cosa accade nella vita? Lui ce lo ha già detto. Guardate il capitolo 3, versetti 7 e 8.
“7 Ma ciò che per me era un guadagno, l'ho considerato come un danno, a causa di Cristo. 8 Anzi, a dire il vero, ritengo che ogni cosa sia un danno di fronte all'eccellenza della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho rinunciato a tutto; io considero queste cose come tanta spazzatura al fine di guadagnare Cristo.”
La chiave per essere appagati in ogni circostanza, la chiave per essere in grado di accogliere "ogni cosa", sia che ci troviamo sulla vetta o sul fondo, è fare diventare Cristo il vostro tesoro centrale. È imparare, come Paolo, a considerare Cristo come valore supremo, e a conoscerlo nella misura in cui lo vediamo come la nostra più grande fonte di appagamento e soddisfazione. È guardare a Lui, e solo a Lui come nostra fonte di gioia, sicurezza e speranza. Questo è il segreto.
È riconoscere che non c'è nulla a questo mondo che può darvi ciò che solo LUI può dare.
Pertanto, posso avere il cancro e non disonorare il suo nome, perché Lui mi fortifica. Posso essere abbandonato dai miei amici e non essere schiacciato dalla solitudine, perché Lui mi fortifica. Posso perdere il mio lavoro e non perdere la speranza, perché Lui mi fortifica. Ma significa anche che posso ottenere un aumento, e trovare una bella moglie, e avere un frigorifero pieno, e sperimentare innumerevoli altre cose positive nella vita, senza considerare queste cose come la mia somma fonte di gioia, perché è Lui che mi fortifica.
Solo quando vediamo Cristo e riconosciamo Cristo come la nostra somma fonte di soddisfazione e di gioia, allora anche noi possiamo dire con Paolo: "Io posso ogni cosa.”
Justin Valiquette è il pastore della Chiesa Nuova Vita di Salerno. È sposato con Abbey e ha 4 figli. Lui e sua moglie sono anche membri della rete di fondazione di chiese Impatto, della quale è membro del consiglio direttivo.