Gli evangelici abbracciano (e rifiutano) la Quaresima

Nota: l’antica pratica della Quaresima si riferisce ad un periodo 40 giorni prima della Pasqua durante il quale si osservano alcune pratiche spirituali, tra cui anche il digiuno. Per molti la pratica viene vissuta come espressione di una ‘grazia sacramentale’ attraverso la quale, grazie alle rinunce, si ottiene il favore di Dio. Diventa un periodo ‘meritorio’ in cui, in seguito agli sfarzi e gli eccessi di Carnevale, si pratica l’austerità sobria e gravosa durante un periodo più religioso. In quanto evangelici, definiti dalla sola Scrittura, si sottolinea, correttamente, che la Bibbia non parla di questo periodo e che è solo una tradizione. 

Tuttavia, il periodo quaresimale è sempre più visto da credenti attorno al globo come un’opportunità per un tempo particolare in cui il pensiero si rivolge alla meraviglia della ‘sola grazia’ nel sacrificio unico e sufficiente di Cristo e della gioia che si ha nel concentrare lo sguardo su Gesù che tutto ha dato perché noi avessimo tutto. Credenti lo vivono come una sorta di tempo in cui valutare se stessi alla luce della croce di Cristo. 

Pur rifiutando ogni elemento di valore ‘salvifico’ così come l’elevazione di tradizioni vincolanti, possiamo porci la domanda se può esserci qualche elemento utile nell’adottare questo periodo come periodo di riflessione, rivalutazione e ringraziamento. Segue un breve articolo di Trevin Wax. (J. Gilmore) 


TREVIN WAX | 13 MARZO 2014

Oggi come oggi la Quaresima sembra essere sempre più popolare tra giovani evangelici. Non è il primo anno che vedo l'attenzione rivolta alla Quaresima, ma è la prima volta che noto diversi blog e tweet che respingono la pratica del digiuno nelle settimane prima di Pasqua.

Alcuni giovani evangelici apprezzano la Quaresima come un'opportunità per mettere in pratica una disciplina spirituale che ha una lunga storia nelle varie correnti del cristianesimo (cattolici, ortodossi e molti protestanti osservano questo periodo di riflessione).

Altri evangelici credono che la Quaresima abbia il potenziale di riportarci alla schiavitù della penitenza perpetua e dei rituali comuni al cattolicesimo, a cui i riformatori hanno giustamente reagito.

Alcuni dicono che si tratta di una pratica storica con benefici spirituali. Altri dicono che gli evangelici l'hanno storicamente rifiutata a causa dei suoi potenziali eccessi.

Guardando alla storia

La verità è che la storia si colloca da entrambe le parti e da nessuna delle due.

Sì, molti cristiani nel corso degli anni hanno praticato una sorta di digiuno quaresimale, ma l'idea che ci stiamo “collegando con le nostre radici” praticando la Quaresima su base volontaria è solo metà della storia. Per molti dei nostri antenati, la Quaresima non era facoltativa, ma obbligatoria. Se mi dite che devo osservare la Quaresima mangiando solo certi cibi, io, grazie lo stesso, andrò venerdì con Zwingli a mangiare un bel giro di salsicce.

E sì, molti cristiani nel corso degli anni hanno rifiutato qualsiasi tipo di digiuno quaresimale come “papismo romano”, ma l'idea che ci stiamo collocando nei panni dei nostri antenati protestanti nel rifiutare la Quaresima è solo metà della storia. Molti puritani hanno bandito il Natale, la Pasqua e qualsiasi domenica speciale, ma non vedo molte persone oggi che prendono una sega per abbattere l'albero di Natale della chiesa.

Nell'ultimo decennio, ho praticato il “digiuno” durante la Quaresima alcune volte. In questo momento, la mia attenzione è più rivolta alla Pasqua, un periodo di celebrazioni pasquali che si estende per le settimane successive alla Domenica della Resurrezione.

Vedo la Quaresima come un esercizio che può essere utile o dannoso, come molte discipline spirituali. Ecco quindi alcuni suggerimenti per coloro che la praticano e per coloro che si astengono.

Se pratichi la Quaresima

Innanzitutto, vorrei mettere in guardia i miei amici che si impegnano nelle pratiche quaresimali dal non dare l'impressione che i loro fratelli e sorelle che si astengono “si stanno perdendo qualcosa”. Se un periodo di Quaresima fosse così importante per la crescita spirituale, gli apostoli lo avrebbero raccomandato. Non è irragionevole ricordare il modo in cui i cristiani a volte hanno permesso che questi periodi sfuggissero di mano trasformandoli in una nuova legge, come ha chiarito lo stesso Paolo (Colossesi 2:16, dove la conversazione dell'apostolo non riguarda la Quaresima, anche se il principio resta ancora valido).

In secondo luogo, nel tentativo di “riconnetterci con le nostre radici”, c'è la possibilità di offendere un fratello più debole che ha trovato il suo precedente cattolicesimo o anglicanesimo o qualsiasi altra tradizione della chiesa alta di cui faceva parte come una cosa che prosciuga la vita, piuttosto che donarla. I miei amici battisti in Romania non digiuneranno a Pasqua o a Natale, proprio perché sono associati a un cristianesimo culturale e senza vita che vedono nella chiesa di stato. E per loro, così sia. Nessuno dovrebbe inciampare in un digiuno.

Se non fai la Quaresima...

Per i miei amici che hanno un'avversione per qualsiasi cosa come la Quaresima, non mettere in discussione le motivazioni di coloro che hanno trovato un beneficio spirituale nel dedicare un periodo dell'anno alla riflessione sulla passione di Cristo. Insinuare che la Quaresima sia una “cosa cattolica” significa ignorare la ricca storia protestante di questa pratica e rifiutarla per questo motivo paradossalmente pone Roma al centro della scena, con tutti noi che ci posizioniamo semplicemente in riferimento alla Chiesa cattolica romana. Vietare la pratica può essere dannoso tanto quanto imporla.

Conclusione

Non credo che la Chiesa soffra troppo per il digiuno. Ma credo che la Chiesa soffra per la sua troppa supponenza (e includo me stesso in questa accusa). La Quaresima, che si sia a favore o contro, può diventare un modo per mettersi su un piedistallo.

Ciò che è molto più importante delle pratiche che adottiamo è l'atteggiamento sottostante del cuore. Se c'è qualcosa a cui dovremmo rinunciare in questo periodo dell'anno, è il nostro senso di superiorità nei confronti di chi è fuori dalla chiesa o di chi è dentro la chiesa ma fa le cose in modo diverso da noi.

La croce ci pone tutti sullo stesso piano. E questo è vero sia che si pratichi la Quaresima o meno.



Trevin Wax è il vice presidente della ricerca e sviluppo delle risorse presso North American Mission Board e docente esterno della Cedarville University. Ex missionario in Romania, Trevin è editorialista di The Gospel Coalition e ha lavorato per The Washington Post, Religion News Service, World e Christianity Today. Ha insegnato corsi sulla missione e ministero presso il Wheaton College e ha tenuto conferenze su cristianesimo e cultura presso la Oxford University. È autore di diversi libri. Lui e sua moglie Corina hanno tre figli. Puoi seguirlo su Twitter, Facebook o ricevere i suoi articoli via email.

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