Creare una cultura per un ministero sano
Fondare chiese è un’attività interessante. Richiede fede, rischio, preghiera, concentrazione e può stremare gli uomini e le donne coinvolti nell’opera. Negli ultimi vent’anni sono stato impegnato in diversi sforzi missionari, dai campus universitari alle collaborazioni internazionali e, più di recente, alla fondazione di chiese nazionali. Nel prepararmi a seminare il vangelo, lessi tutto quello che potevo reperire sulla materia, ascoltavo tutti gli MP3 che riuscivo a trovare sulla fondazione di chiese, ma forse il migliore consiglio che ricevetti fu: “Assicurati di creare un ambiente ecclesiale sano prima di fondare”. Sembrava una cosa importante. Probabilmente non sapevo cosa significasse.
Con tutto quello che c’è da fare nell’opera missionaria di fondazione di chiese, la salute della tua condizione di ministro del vangelo e la creazione di una cultura in grado di contribuire a migliorare la salute delle guide della chiesa possono a poco a poco sfuggire di vista al fondatore di chiese. Dopotutto, ci sono persone da raggiungere per Gesù con il vangelo, c’è l’impegno richiesto da una fedele proclamazione del vangelo, la contestualizzazione mirata del vangelo per entrare in sintonia e comunicare con le persone della cultura, una miriade di strutture funzionali da creare, attuare e organizzare per rendere efficace il ministero. Bisogna gestire le finanze, crescere e formare le guide, fare networking ed evangelizzare, seguire i ministeri per il culto domenicale, guidare la comunità missionale e crescere come predicatore. Tutte queste cose rendono frenetica la vita di un fondatore nei primi anni. Ciò su cui non riflettiamo abbastanza è come plasmare una cultura nella nuova chiesa da fondare che inizi a prendersi cura delle guide spirituali e incoraggi il fondatore a riposare bene, a vivere con un cuore santo e a mantenere l’amore per Gesù e per il prossimo le sue priorità assolute.
Nelle Scritture, l’opera della chiesa è descritta in termini di fatica e sforzo, e seminare il vangelo è un compito arduo (Colossesi 1, 2 Timoteo 2, 2 Cor. 11:22-31). Continui attacchi provengono dal mondo, dalla carne e dal diavolo. Anche il fuoco amico dal popolo di Dio colpirà i leader della chiesa. Sappiamo, infatti, che anche i denti di una pecora erbivora possono fare male quando masticano per un po’ l’osso della tua gamba. Nonostante ciò, Dio nella sua grazia ci ha dato il suo Spirito, la sua Parola e la comunità del vangelo con la quale camminare per creare una cultura di confessione, grazia, speranza, amore, onestà ed empatia. Se facciamo questo cammino insieme a una comunità di leader, ci prenderemo cura gli uni degli altri per affrontare il viaggio del ministero in un modo sano. Se creiamo nella chiesa da fondare una cultura che si prende davvero cura di TE, il fondatore, il vangelo può restare prioritario e il nostro bisogno della grazia può fare da autentico traino al nostro ministero.
Il bisogno
Non ci vuole molto per trovare un fondatore di chiese stanco, esausto e bisognoso di un po’ d’incoraggiamento. Il pastorato in generale può essere ciò che Paul Tripp descrive come “Una chiamata pericolosa”. Mentre è incoraggiante leggere alcuni recenti sondaggi che mostrano un miglioramento nell’incoraggiamento del ministro, ci sono ancora dati molto allarmanti per quanto riguarda la salute del ministro. 1 Un sondaggio a lungo termine su un campione di 2.000 pastori effettuato da London and Wiseman ha rivelato che i pastori possono essere isolati, soli, scoraggiati e schiacciati dal peso del loro lavoro. 2 Scott McConnell, vice presidente di LifeWay Research, ha fatto una considerazione sull’opera del ministero, dicendo: “E’ un lavoro pesante … il problema non è che i pastori stanno abbandonando il ministero, il problema è che i pastori hanno un ambiente di lavoro difficile … Le chiese dovrebbero preoccuparsene e dovrebbero fare tutto il possibile per aiutarli.” 3
Quelli che seguono sono alcuni suggerimenti e cose che ho imparato nel corso della mia esperienza con la nostra squadra di anziani nella nostra giovane chiesa in via di fondazione. Alcune cose le abbiamo imparate mediante la saggezza e l’istruzione, altre le abbiamo imparate alla vecchia dura scuola del dolore, della difficoltà e della benevola disciplina del Signore. Non sono per nulla esaurienti, ma spero che saranno utili ai fondatori di chiese e ai loro team per plasmare una cultura di cura per le guide delle congregazioni locali.
Guida fra le persone come una pecora-pastore
Nel quinto capitolo della sua prima epistola, l’apostolo Pietro ci dà chiare istruzioni su come gli anziani dovrebbero vivere il loro ministero (1 Pietro 5:1-5). Egli ci esorta a pascere il gregge di Dio, a sorvegliarlo volenterosamente e di buon animo, a svolgere la nostra opera come esempi del gregge e non come dominatori del popolo di Dio. In questa sezione c’è una parola semplice che io reputo assolutamente essenziale per la vita di un pastore: tra. La nostra chiamata di pastori/anziani è pascere il gregge di Dio che è tra di noi. Questo termine implica la presenza di un ministro tra il popolo di Dio e ci mostra che il suo posto è all’interno del gregge. Parte della cura di Gesù per le sue guide non è di isolarli dalla chiesa, pur essendo stati ordinati e chiamati come guide. Questo significa che devono fare parte della comunità del vangelo. Essere in relazione con altri anziani, diaconi e membri di chiesa non è opzionale per le guide stabilite da Dio. “Sono una guida spirituale di alto livello e importante, perciò non ho bisogno di stare in comunità…bla, bla bla”. Queste parole non dovrebbero appartenerci. Se trascuriamo questo “tra” nel nostro ministero, metteremo le nostre stesse vite in grande pericolo perché significa trascurare il principale meccanismo di sostegno per le nostre vite e per le nostre famiglie. Per questo occorre lottare per una cultura tra le nostre guide che offra presenza, tempo, onestà e la libertà di poter essere vulnerabili ed essere pecore con il nostro team.
Per creare questa cultura, un fondatore di chiese deve insegnare e formare altri circa il suo bisogno. Devi dire al team di leader o di anziani (una volta stabiliti) che hai bisogno che essi si prendano cura di te e che questo va considerato parte della loro formazione. Devi batterti per trovare il tempo per incontrarvi per pregare e lavorare insieme. Essere sempre impegnati non può essere una scusa per derubare il team del tempo di cui ha bisogno per conoscersi e per avere cura gli uni degli altri. Dirò di più su questo in seguito. Infine, come fondatore, devi essere onesto su come stai, e dovrai essere più chiaro di quello che pensi. La tua forza e le tue capacità di leadership potrebbero distorcere il modo in cui gli altri ti vedono, facendo pensare loro che tu stia sempre bene, a meno che tu non dica a chiare lettere che non stai bene. Il Pastore Wayne Cordeiro nel suo libro “Leading on Empty” racconta la sua storia e dice che iniziò ad avvertire il proprio esaurimento prima di chiunque altro e che continuava a dire alle persone intorno a lui che aveva bisogno di fermarsi. 4 Anch’io ho constatato che devi quasi far suonare il campanello d’allarme per far conoscere al tuo team il tuo bisogno di riposo e di cura. Se devi farlo suonare, fallo suonare per davvero! Hai bisogno che il tuo team si prenda cura di te nel cammino.
Ama il tuo staff e il tuo team
Che tu abbia un nucleo di base di volontari, o un collegio degli anziani di chiesa, dovete amarvi gli uni gli altri e dare una struttura al team in grado di creare una cultura sana. Ci sono sia problemi strutturali sia problemi caratteriali che possono creare una cultura di chiesa poco sana che non sarà d’aiuto a nessuno. Dobbiamo andare oltre l’essere dei semplici colleghi di lavoro e cercare di più di essere fratelli e sorelle che lavorano come una famiglia nella mèsse di Gesù. Con questo non voglio dire che tutti diventeranno i migliori amici di tutti, o che bisogna andare in vacanza insieme e partecipare a ogni attività di famiglia di tutti. Intendo dire però che dobbiamo creare strutture che permettano di crescere insieme spiritualmente e di affrontare le problematiche caratteriali e il peccato, cose che, se trascurate, produrranno realtà spiritualmente tossiche per tutti.
Problemi strutturali
Se desideri avere un team in cui ci si prende cura l’uno dell’altro e che sia sano ed efficace, separa la riunione dello staff da quella di preghiera. Gli scopi di queste due riunioni sono molto diversi e dividerli nel calendario settimanale farà miracoli per la vostra crescita come team in missione. Le vostre riunioni di staff sono fatte da un portatile aperto, la suddivisione dei compiti e incontri di lavoro. Non è che non si preghi, ma quello è un tempo per fare. L’incontro di preghiera è un incontro a pc portatili spenti nel quale si parla con il Signore del nostro cammino con lui, delle nostre famiglie e in cui si prega gli uni per gli altri e per la chiesa. Certo, ciò richiede “un altro incontro” ma dovrebbe avere un’atmosfera completamente diversa. Ascoltare canti, cantare e pregare insieme. Confessare peccati e combattimenti, rincuorare chi soffre, ascoltare le difficoltà matrimoniali e le prove che si affrontano nel crescere i figli. Ho trovato salutare incontrarsi in un posto diverso, si può anche svolgere il tempo di preghiera seduti su divani e non attorno alla stessa scrivania delle riunioni. Abbiamo letto libri e trattati teologici e abbiamo alternato la leadership e la responsabilità del tempo di preghiera. Tra staff che si trasferisce altrove, orari bi-vocazionali e transizioni è stato difficile ritagliarci questo tempo, ma ne è sempre valsa la pena. Permette di avere un luogo d’incontro nel quale siamo solo sorelle e fratelli nel Signore che lo cercano nel momento del bisogno.
Problemi caratteriali
Ci sono tante cose che sfidano le nostre anime e i nostri team. Agende e anime fitte d’impegni, cuori concupiscenti, matrimoni allo sbando, rapporti difficili con i nostri figli e litigi, tutte queste cose emergono nella vita comunitaria di esseri umani peccatori. Dobbiamo affrontarle insieme come comunità dei leader. Le sfide principali che abbiamo dovuto affrontare per amarci gli uni gli altri come team derivavano dall’avere come scusante i tanti impegni e il voler tenere parti delle nostre vite separate dagli altri. Come ce la stiamo cavando con mogli, figli, e con il nostro cuore verso Gesù? Siamo troppo impegnati per esserci e per rendere conto a Dio insieme? Non è amore non affrontare queste cose. Può essere molto difficile chiamare a raccolta un team iper-indaffarato e sempre in giro, eppure è una dimostrazione d’amore avere il coraggio di dire qualcosa e battersi per un cambiamento.
I pastori e i fondatori devono vivere tra la chiesa e devono impegnarsi per plasmare una cultura di amore e di cura mentre ci accingiamo alla difficile scalata delle montagne del ministero. Vorrei condividere un’ultima cosa con chi è anziano di chiesa. Devi avere come priorità assoluta quella di prenderti cura dei pastori e delle guide della chiesa.
Anziani, fate della cura ai vostri pastori una priorità
C’è un giusto timore di solleticare l’ego di un pastore presuntuoso. C’è una giusta preoccupazione di non fare di semplici uomini e dei loro doni nella chiesa delle celebrità evangeliche. Si riflette molto per non creare tra di noi un mostro inattaccabile che “non sbaglia mai”, mentre fa tanti danni nella chiesa. Se riscontriamo questo tipo di cose nei nostri pastori, affrontiamole assolutamente. Tuttavia non possiamo rifiutarci di dare amore, apprezzamento, benedizione e incoraggiamento ai pastori a causa di questi timori e preoccupazioni. A un pastore è dovuto biblicamente un certo rispetto e onore per via della sua chiamata, ed egli ha bisogno del vostro amore e del vostro incoraggiamento come essere umano. Dave Harvey, con i nostri amici del Sojourn Network, ha scritto uno splendido libro bianco intitolato “Elders, Care for Your Pastor” che è un’ottima risorsa su come prendersi cura dei pastori. Se sei un anziano o ne conosci uno, è un libro che consiglio vivamente. Ci sono tanti modi per benedire il vostro pastore. Conoscere il suo cuore e ciò che può benedirlo può fare molto per incoraggiarlo. Qui sotto elenco alcuni modi, che forse potranno anche apparire sciocchi, in cui il nostro team mi ha benedetto negli anni:
Uno dei nostri anziani mi scrive messaggi d’incoraggiamento dopo riunioni difficili
Uno dei nostri membri ci regalò un buono per un ristorante alla moda quando eravamo in vacanza
Tenerci i bambini per permettermi di uscire fuori a cena con mia moglie. Questo è importante specialmente se i pastori vivono lontani dalle loro famiglie
Dare un po’ di contante extra per una vacanza. Il datore di lavoro di mia moglie fece questo per noi e ci sentimmo molto incoraggiati
Chiedi al tuo pastore quello che lo benedice davvero. Potresti rimanere sorpreso e potrebbe anche non esserci bisogno di dover raccogliere dei soldi. Personalmente sono stato molto benedetto da alcune persone in modi che vanno ben oltre ricevere un dollaro. Un’estate, uno dei nostri membri ha tagliato l’erba del mio giardino con il mio tosaerba fatiscente. Quando tornai a casa, scoprii che mi aveva comprato un fantastico tosaerba nuovo. Uno dei miei anziani mi ha fatto diventare un tifoso di calcio e mi ha comprato uno di quei costosissimi completi di calcio Adidas per il nostro team. Mi piace tanto. Uno dei miei anziani mi regalò Office 365 (popolo del Mac non odiatemi, Office 365 va benissimo su iOS, Mac, PC ecc.). Uno dei fratelli che ha lavorato con me tanti anni nelle gestioni immobiliari mi diede un paio di viti rosse (viti speciali in lega leggera, N.d.T.) che sono state usate per fissare un tetto nuovo qui. Queste viti avevano un significato speciale per me perché rappresentavano la nostra amicizia, un po’ di duro lavoro svolto insieme e ricordavano a entrambi la grazia di Dio nei confronti della nostra chiesa.
Concludendo, ci sono molte cose per cui pregare e da fare in un contesto di fondazione di chiese. Una delle cose da tenere a mente è creare sin dall’inizio una cultura che si prende cura delle guide. La cosa potrebbe metterti a disagio dato che devi metterti a insegnare ad altri come prendersi cura di TE. Può sembrare una cosa egocentrica e imbarazzante, e potresti pensare che sarebbe meglio se fosse qualcun altro a svolgere quella formazione. Ma come dice H.B. London: “Ogni pastore deve sapere che la leadership prega per lui, che lo approva, lo incoraggia e che apprezza il lavoro svolto. Queste sono le cose che danno speranza a un pastore e che lo fanno sentire voluto”. 5 Mentre dunque formi le persone per la missione, per il servizio e per essere coinvolti nel mondo con il vangelo, non dimenticare di prenderti cura del tuo team e di insegnare loro a prendersi cura di te nel cammino. Questo fa parte del badare a te stesso e all’insegnamento. Facendo così, come ben disse Paolo, salverai te stesso e quelli che ti ascoltano (1 Timoteo 4:16). Insieme riceverete anche la grazia e la benedizione di Dio come suoi.
1 Lifeway (2015), Despite Stresses, Few Pastors Give Up on Ministry, Accessibile su: http://lifewayresearch.com/2015/09/01/despite-stresses-few-pastors-give-up-on-ministry/
2 London, H. B., & Wiseman, N. B. (2003). Pastors at greater risk. Ventura, CA: Regal.
3 Lifeway (2015), ibid
4 Wayne Cordeiro, Leading on Empty, (Bethany House: Bloomington, MN, 2009) 42
5 Lifeway (2015), ibid
Reid Monaghan (@reidSmonaghan) è attualmente il coordinatore per la valutazione del Network US South Central ed è il fondatore di Power of Change, un’organizzazione non-profit che ha lo scopo di servire la chiesa per avere un impatto tra le generazioni emergenti post-cristiane e influenzarle con il vangelo di Gesù Cristo. Le sue più grandi gioie nella vita sono i doni che Dio gli ha dato: sua moglie Kasey (sposata nel 1996), e i suoi figli Kayla (2001), Kylene (2003), e Thomas Reid (2006). Insieme a un gruppo di amici, Reid ha fondato Jacob’s Well, una chiesa teologicamente guidata e coinvolta culturalmente nel New Jersey centrale.
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