Come possiamo crescere figli che non siano né ingenui né cinici? (Premessa di Stefania T. Hunziker)

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Come possiamo crescere i nostri figli in modo che non diventino né ingenui né cinici?

Il paradosso del serpente e della colomba

Un appello urgente a vivere e a insegnare ai propri figli (Matteo 10:16)

Come voglio essere ricordata e definita dalle persone intorno a me? Sono una discepola di Gesù caratterizzata da coraggio, mansuetudine e umiltà? Vivo in modo degno della vocazione del Vangelo? O sono conosciuta soprattutto per il mio atteggiamento di critica, per le mie forti convinzioni  su temi svariati più che per la mia identità e per il messaggio di salvezza in Cristo portato con coraggio, amore, pazienza, unità e umiltà? Sono disposta a rivedere il mio atteggiamento alla luce del paradosso del serpente e della colomba, viverlo e incoraggiare i miei figli a viverlo in una società divisa e culturalmente controversa e ostile al Vangelo?

 Il Pastore John Piper ci aiuta ad esaminare il nostro cuore e a cercare nella Parola di Dio esempi di “forza e coraggio sotto controllo”, uomini e donne di Dio che hanno vissuto sfide, ostilità e persecuzione con i principi eterni del Regno, rifiutando i valori di odio e disprezzo con cui la società del tempo li colpiva. Piper ci spinge a definire come genitori insieme ai nostri figli frasi che riassumano la teologia del coraggio, dell’umiltà e della pazienza per la causa del Vangelo, da ripetersi l’un l’altro nelle occasioni difficili, scegliendo di benedire, invece di maledire. 

Infine ci incoraggia a essere un esempio di come affrontiamo il disaccordo, di come con coraggio prendiamo posizione per il progresso del Vangelo (non per far progredire le nostre opinioni ma il Suo Regno nei cuori della gente), amando i nostri nemici e pregando per coloro che ci perseguitano! Coltivando inoltre nel nostro cuore quella Gioia profonda in Cristo, nelle Sue promesse e nella Sua sovranità, nonostante le prove, l’opposizione o le difficoltà. Quella Gioia del Vangelo, quella passione che non possiamo fingere e che i nostri figli vedranno e sarà più eloquente di “aver ragione” su fatti e misfatti della nostra società!

Stefania T. Hunziker (Una mamma che aveva bisogno di questo incoraggiamento personalmente, in questi tempi difficili, pieni di sfide e disorientanti, nei quali come Chiesa abbiamo l’urgente bisogno di rimettere le nostre convinzioni, le nostre parole e azioni sotto la luce del Vangelo.)

Come possiamo crescere figli che non siano né ingenui né cinici?

Colloquio con John Piper

Trascrizione di un file audio

Nella posta in arrivo di oggi abbiamo trovato un’ottima domanda. Come possiamo crescere i nostri figli in modo che non diventino né ingenui né cinici? E’ la domanda di un papà, un ascoltatore del podcast di nome Rick che vive a Fort Worth, in Texas. “Ciao, Pastore John! Matteo 10:16 dice che dobbiamo essere “prudenti come i serpenti e semplici come le colombe”. Nel crescere i nostri figli, non vogliamo che diventino dei creduloni o degli ingenui, ma non vogliamo neppure che diventino delle persone ciniche dal cuore indurito. Come possiamo allora influenzare la loro visione delle cose e prepararli a vivere in questo mondo? Quali errori e quali conseguenze ci possono essere nel farlo?”

Questa è davvero una buona domanda perché evidenzia una comprensione molto matura di uno dei principali paradossi della vita cristiana.

Da un lato, Gesù ci manda nel mondo come pecore in mezzo ai lupi. Le pecore sono molto vulnerabili. Non sono considerate aggressive. Nessuno ha paura di essere morso da una pecora. Dall’altro lato, dobbiamo essere saggi, avere discernimento, essere maturi, equilibrati, forti e prudenti, e non farci ingannare da ogni vento di falsa dottrina. Eccolo qui il paradosso, e l’ascoltatore l’ha colto. Da un lato, dobbiamo essere umili e semplici, stimando gli altri superiori a noi stessi (Filippesi 2:3) — ma dall’altro lato, dobbiamo essere fermi nelle nostre convinzioni, pieni di coraggio, perché Proverbi dice: “Il giusto se ne sta sicuro come un leone” (Proverbi 28:1).

Mi sembra che Rick abbia capito piuttosto bene la sfida che abbiamo di fronte, non solo di essere noi così, ma di crescere i nostri figli in modo che da adulti siano così. Dal momento che il nostro ascoltatore ha afferrato bene il concetto, non so se posso dire qualcosa di diverso da quello che lui può avere già pensato, ma ci proverò. Vorrei dare quattro suggerimenti. Penso che il genere di errori che potrebbero sorgere nello sforzo di attuare questi suggerimenti sarà evidente; staremo a vedere.

1. Illustrare il paradosso.

Sin dalla più tenera età, giorno dopo giorno, insegna ai bambini su questo paradosso dell’essere prudenti come serpenti e semplici come le colombe usando frasi bibliche specifiche. E condisci gli insegnamenti con storie della Bibbia — e magari anche con vicende della storia cristiana, biografie, attualità. Ogni volta che noti qualcuno in una biografia, in una storia, in missione, o nella vita contemporanea, illustra il paradosso. Fallo notare: aiuta il bambino a vederne la bellezza e fagli capire quanto lo apprezzi, e lui pure lo apprezzerà.

Faccio un esempio specifico del genere di insegnamento che intendo quando dico: “Prendete delle frasi specifiche per illustrare in che cosa consiste questo paradosso”. Qui sono parecchio influenzato da quello su cui sto riflettendo recentemente, perché a Desiring God abbiamo cercato di enunciare un valore centrale che vuole arrivare a questa cosa. Ne parlerò tra poco.

Efesini 4:1-2 dice di “comportarci in modo degno” della nostra vocazione di cristiani. Poi ci dà tre parole — più di tre, ma mi limito a citare le prime tre: essere umili, mansueti e pazienti. Leggiamo questo ai nostri figli. Poi chiediamo loro: “Quale pensi sia il significato di queste tre parole?”

Parliamo di umiltà. Che cos’è l’umiltà? Siamo umili visto il nostro peccato, e vista la terribile sofferenza che ci è voluta per salvarci, e visto dipendenti siamo sempre da Dio. Umili e mansueti: simili a colombe, simili a pecore, un modo di vivere in sintonia con l’umiltà e la pazienza, non arrabbiarsi facilmente, non rendere male per male.

Poi fai una pausa e continua a mostrare ai tuoi figli il significato di queste parole, modellando per i tuoi figli come prendere sul serio le parole della Scrittura. Chiedi: “Qual è il modo di vivere che Paolo definisce mansueto e che sia in linea con questo atteggiamento di umiltà?” Poi glielo mostri. Sto pensando a questi versetti adesso perché, visto che sto studiando Efesini in Look at the Book, sono ancora freschi nella mia mente. Non ho mai pensato a questi tre versetti insieme in questo modo. Ho fatto questa domanda a me stesso, e ora la sto facendo ai miei figli immaginari davanti a me: quali sono alcune possibili illustrazioni di come si manifesta la mansuetudine? Perché qui vogliamo capire le cose per bene. Non vogliamo descrivere la mansuetudine per quello che non è.

Rialzare, correggere, difendere

Queste sono le tre illustrazioni:

Fratelli, se uno viene sorpreso in colpa, voi, che siete spirituali, rialzatelo con spirito di mansuetudine. Bada bene a te stesso, che anche tu non sia tentato. (Galati 6:1)

Questo è il concetto da afferrare: ci vuole molto fegato, molto coraggio, per confrontarsi con qualcuno che si sta comportando male. E’ molto più facile nascondere la situazione sotto il tappeto. Tutti gli altri stanno facendo finta di niente. Tu invece andrai da quella persona con coraggio e la affronterai — ma lo farai con mansuetudine. La mansuetudine è quel modo coraggioso e umile di farlo.

Ecco una seconda illustrazione:

Il servo del Signore non deve litigare, ma deve essere mite con tutti, capace di insegnare, paziente. Deve istruire [correggere] con mansuetudine gli oppositori. (2 Timoteo 2:24-25)

Eccolo di nuovo. La prima illustrazione da Galati riguardava la correzione del loro comportamento. La seconda illustrazione riguarda la correzione della loro dottrina. E questo potrebbe richiedere ancora più coraggio, a seconda del tipo di persona che sei. Andrai a dirgli in faccia che quello che credono su quella cosa non è vero. Ma lo farai con mansuetudine. In queste due situazioni la mansuetudine è unita al coraggio.

Ecco la terza:

Non vi sgomenti la paura che incutono e non vi agitate … Siate sempre pronti a render conto della speranza che è in voi a tutti quelli che vi chiedono spiegazioni. Ma fatelo con mansuetudine e rispetto, e avendo la coscienza pulita; affinché quando sparlano di voi, rimangano svergognati quelli che calunniano la vostra buona condotta in Cristo. (1 Pietro 3:14-16)

La mansuetudine sta di fronte a persone che forse stanno digrignando i loro denti e sono pronte a insultare e a calunniare, ed essa rende testimonianza di Gesù coraggiosamente e audacemente, ma con mansuetudine.

Un coraggio mansueto  

Poi ritorni a queste tre illustrazioni e chiedi: “Che cos’è la mansuetudine? Com’è una persona mansueta?” La risposta è questa: coraggio, coraggio, coraggio, coraggio. Correggere comportamenti, correggere insegnamenti, rendere testimonianza davanti ai calunniatori — ma tutto questo con un atteggiamento gentile e umile. Questo sarà per loro un paradosso con il quale dovranno scontrarsi per il resto della loro vita. Sarebbe fantastico ritornare continuamente a questo paradosso nella nostra lettura della Bibbia.

Poi potresti illustrarlo da Atti 5, in cui gli apostoli erano stati percossi per la loro testimonianza, e Atti 5:41 dice: “Essi dunque se ne andarono via dal sinedrio, rallegrandosi di essere stati ritenuti degni di essere oltraggiati per il nome di Gesù”. La mansuetudine è disposta ad accettare la sofferenza, ed è così contenta in Dio, così fiduciosa in Dio, che si rallegra nella sofferenza. Insegni questo paradosso di coraggio e mansuetudine da testi, racconti e illustrazioni specifiche.

2. Pensa a frasi incisive.

Il secondo suggerimento consiste semplicemente nel cercare frasi taglienti, chiare, da ricordare, provocanti in grado di riassumere quello che stai cercando di trasmettere. Questo è quello che abbiamo fatto a Desiring God. Abbiamo pensato a due frasi: una è audacia con cuore spezzato, e l’altra è coraggio contrito.

Questo è ora uno dei nostri valori centrali perché vogliamo cercare di arrivare a questo paradosso in un’epoca molto controversa, stridente, arrabbiata come quella in cui viviamo, e considerare in che cosa consiste questo coraggio. Come dovrebbe manifestarsi il coraggio dei cristiani? Dovremmo essere sfrontati, spacconi, insistenti e stridenti? O c’è un’altra via?

Direi di trovare una frase da ripetere anno dopo anno ai tuoi figli, in modo che quando essi se ne andranno di casa tra vent’anni, se la ricorderanno: “C’era una cosa chiamata audacia con cuore spezzato, e ce n’era un’altra chiamata coraggio contrito a cui mio padre credeva. Mi piacerebbe riscoprire queste due cose di nuovo”.

3. Sii un esempio di quello che vuoi vedere nei tuoi figli.

La terza cosa che suggerisco è questa: sii un modello per tuo figlio in questo. Sii audace, sii umile, sii coraggioso, sii contrito. Col tempo, lo vedranno. In quest’epoca satura di media, un modo speciale per essere un modello e che credo sia davvero importante è quando stai guardando il telegiornale, o stai guardando un video, o stai guardando YouTube o altro, e vedi qualcosa che non riesci a sopportare. Ti dà veramente fastidio. E’ così nociva, così non biblica, e i bambini sanno che questa cosa ti fa sentire in questo modo, e la stanno guardando anche loro.

Come reagiranno papà e mamma a queste cose che non condividono assolutamente? Desideri essere un modello per loro dicendo: “Questo è sbagliato. Questo è offensivo. Questo disonora Dio”. Eppure vuoi mostrare loro: “Come amare il tuo nemico in quel momento?” Potresti soffermarti proprio in quel momento, spegnere la tv, e pregare. Pregare per la persona che hai appena criticato a causa della sua visione così distruttiva. I figli impareranno: si può essere dei critici taglienti, attenti e incisivi della cultura, e tuttavia amarla, preoccuparsi per essa e pregare per essa come si dovrebbe.

4. Trasuda gioia.

L’ultima cosa che voglio dire è questa: Non essere una persona senza gioia; sii pieno di gioia. Ripenso allo sforzo che hanno fatto i miei genitori per darmi forti convinzioni in mezzo alla mondanità che pensavano mi stesse attaccando da ogni lato, perfino negli anni cinquanta e sessanta. Penso che il fattore decisivo che mi ha portato ad abbracciare la loro fede è stato il fatto che entrambi i miei genitori non solo erano saturi di Bibbia, con alti standard morali, ma erano anche le persone più felici che ho mai conosciuto.

Era una cosa che davo per scontato mentre crescevo. Adesso invece ripenso ad alcune delle loro vicissitudini nel matrimonio, nelle finanze, nella cultura, nelle dispute, e mi meraviglio come fossero così felici. La gioia nel Signore nel bel mezzo delle difficoltà è una grande evidenza per il bambino che Cristo è reale. Non è una garanzia che i vostri figli accetteranno la verità e la bellezza di Cristo, ma è una potente calamita.


John Piper (@JohnPiper) è insegnante di desiringGod.org di cui è anche il fondatore. E’ rettore del Bethlehem College & Seminary. Per trentatré anni è stato pastore della Bethlehem Baptist Church di Minneapolis, Minnesota. Ha scritto più di 50 libri, tra cui “Desiderare Dio. Meditazioni di un edonista cristiano” e il recente Coronavirus and Christ.

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