Cambiare la cultura di gruppo con lo stesso gruppo di persone

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Il passaggio da Gruppi Comunitari a Comunità Missionali, prima parte

Questo è il primo post di una breve serie scritta da Todd Engstrom su come passare da una cultura di “gruppo comunitario” a una cultura di “comunità missionale” con lo stesso gruppo di persone. Leggi la seconda parte qui.

Gruppo di comunità: Il bisogno principale delle persone in questa fase è di sentirsi accolte e di vivere in un ambiente dove ci sono unità, serenità e sicurezza.

Durante gli anni in cui ho aiutato a crescere comunità in missione nella sotto-cultura evangelica del Sud (degli USA, N.d.T.) con la chiesa The Austin Stone, mi sono trovato costantemente alle prese con una realtà: Comunità missionarie sane non si costruiscono da un giorno all’altro.

Spesso bisogna aspettare circa due anni prima che il gruppo inizi a dare il suo meglio. L’obiettivo finale che si vuole ottenere sono comunità missionali che fanno e moltiplicano discepoli in tutta la città. Formare una comunità in missione richiede però tempo, specialmente se si inizia con un gruppo di persone che si conoscono poco.

Da quello che abbiamo visto nel movimento delle comunità missionali a The Austin Stone, ci sono quattro fasi specifiche che caratterizzano la crescita del gruppo, ognuna delle quali ha in comune con le altre la transizione nel vivere come una comunità missionale:

  1. Gruppo di comunità

  2. Gruppo comunitario

  3. Squadra di missionari

  4. Squadre missionarie

Consideriamo queste categorie utili per formare e fornire coaching alle guide e ai gruppi affinché nel tempo diventino delle comunità che discepolano. Quanto segue è una panoramica di ciascuna fase, con inoltre alcune pratiche basilari per aiutarti nella transizione da una fase all’altra con un gruppo di persone.

Gruppo di comunità

Questa fase di vita in gruppo è generalmente quella iniziale per la maggior parte delle comunità. Nella nostra esperienza, dura due o tre mesi circa, a seconda delle persone nel gruppo e degli strumenti e della formazione utilizzati.

In questo tipo di gruppo spesso si desidera leggere un libro insieme o fare uno studio biblico, ma in genere le persone non hanno ancora nessun impulso verso chi è al di fuori della chiesa. Le aspiranti comunità missionali cominciano principalmente da questa fase perché un gruppo di persone percepisce il bisogno di comunità—da qui “gruppo di comunità”.

In questa fase, all’inizio c’è molto entusiasmo nelle persone, ma assieme all’entusiasmo c’è anche un po’ di preoccupazione. Quando ci si inizia ad incontrare, le persone si domandano: Mi troverò bene qui? Piacerò agli altri? E loro piaceranno a me? Qual è lo scopo di questo gruppo? Questo gruppo funzionerà? Posso fidarmi di questa guida spirituale? Io e le mie idee siamo tenuti in considerazione e ritenuti importanti? E’ del tutto normale che le persone si facciano questo tipo di domande. Una buona preparazione e una solida leadership possono aiutare molto a calmare questi timori nei primi incontri. Durante questo tempo, è importante mettere ben in chiaro la finalità del gruppo e definire le aspettative, l’attitudine, e le azioni del gruppo.

I bisogni principali delle persone in questa fase sono di sentirsi accolte, unite, serene, e sicure. La maggior parte del tempo che si passa insieme è dedicato alla conoscenza reciproca e alla condivisione della vita. Le persone devono sentirsi sicure di poter essere oneste e che gli altri, specialmente la guida spirituale, non resteranno sconcertati da quello che diranno né lo condanneranno.

Il principale ostacolo alla missione

Questa fase ha un’importanza fondamentale per la formazione di relazioni sane e di una vita di gruppo sostenibile, e durerà in genere fino a tre mesi. Nel tempo, però, questo tipo di gruppi ha quello che chiamiamo un problema di “volontà” quando si tratta di andare verso la missione. Sanno che dovrebbero interessarsi alle persone lontane da Dio, ma la loro attività come comunità solitamente non è allineata a quella conoscenza.

Spesso ci sono anche ostacoli di tipo pratico (limitazioni geografiche, mancanza di conoscenza, inesperienza nelle relazioni, ecc.), ma fondamentalmente le persone in questi tipi di comunità non credono veramente di essere dei missionari per la nostra città.

Punto principale per il Coaching 

Un gruppo di comunità ha bisogno di conoscere la verità del vangelo e il mandato biblico di fare discepoli. Spesso il bisogno non è tanto di tipo pratico, perché riguarda essenzialmente il cuore delle persone. Un gruppo di comunità nel suo insieme deve capire la grandezza del vangelo e la gioia di seguire Gesù nel cercare quelli che sono lontani da Dio.

Nella pratica, abbiamo constatato che formare un gruppo come questo insieme è fondamentale. Spesso i suoi membri non saranno in grado di fare una transizione insieme se si formano solo come individui. Questo è il motivo principale per cui formiamo intere comunità a livello collettivo. 

Lo strumento che utilizziamo per superare questo ostacolo a The Austin Stone è la formazione per diventare una comunità missionale. Con essa formiamo la comunità nel suo insieme e cerchiamo di creare un desiderio per più comunità missionali. In alternativa, per aiutare a far decollare questa transizione, si possono utilizzare diverse forme di piani di studio (Saturate Field Guide) o una conferenza.

Principale punto di transizione in “Gruppi Comunitari”

Questo gruppo inizia a cambiare quando le conversazioni e le preghiere delle persone incominciano a essere rivolte verso l’esterno. I membri del gruppo iniziano a servire ogni settimana nei culti domenicali o mensilmente nella città; ad ogni modo iniziano a considerare la loro comunità come un canale della grazia di Dio per gli altri, e non principalmente per loro stessi.

Il prossimo post tratterà alcune dinamiche dei gruppi comunitari.

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Il Dottor Todd Engstrom è Pastore esecutivo del Ministero alla The Austin Stone Community Church di Austin (Texas). Inoltre, dirige gli sforzi di The Austin Stone nella fondazione di chiese - formazione, gestione delle risorse e invio delle guide spirituali per glorificare Dio ovunque si trovino. Infine, parla, scrive e si consulta periodicamente con chiese sui temi delle comunità missionali e della leadership organizzativa. Nella vita familiare, è marito di Olivia, padre di cinque figli, e un missionario nel suo vicinato.

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